I falsi miti del latte


Intolleranza o allergia. Facciamo chiarezza
Nel latte c'è uno zucchero che si chiama lattosio, per poterlo digerire abbiamo bisogno di un enzima, la lattasi; l'attività di questo enzima è massima nei neonati e tende a diminuire con l'aumentare dell'età.
Se il lattosio non è digerito rimane nell'intestino (fenomeno noto come maldigestione del lattosio), ma solo se la maldigestione del lattosio è associato a manifestazioni quali gonfiore, borborigmi, dolore addominale e diarrea si può dire di avere l'intolleranza al lattosio (ma ricorda che è il medico che ce lo deve dire!).

Cosa puoi fare in caso di intolleranza al lattosio?

  • puoi consumare yogurt, bere latte fermentato o mangiare formaggi stagionati
  • puoi bere latte insieme ad altri alimenti (pane, biscotti o prodotti da forno)
  • puoi bere latte senza lattosio o altri prodotti senza lattosio

Allergia al latte
L'allergia al latte è diversa dall'intolleranza al lattosio. Con l'allergia al latte si ha una reazione alle proteine del latte che vengono riconosciute dal nostro organismo che mette in atto una reazione di difesa.
La prima manifestazione allergica si può manifestare generalmente nel primo anno di vita (malessere, vomito e, successivamente, orticaria diffusa dermatiti atopiche, nausea, vomito, diarrea).
Fortunatamente tende a scomparire con l'età (il 60-75% guarisce entro i due anni e l’80-85% entro i tre anni, il 90% a 5 anni, e il 95% a 10 anni).

Ma il latte fa bene per le ossa?
Spesso si sente dire che il latte non è l’unica fonte di calcio nella dieta: ma, nel latte, proprio grazie alla presenza non solo di calcio ma anche di altri composti (fosforo, magnesio, manganese, zinco, lattosio e proteine) si hanno le migliori condizioni per l'assorbimento del calcio.
Infatti nel latte il calcio ha una elevata biodisponibilità (ovvero la quantità di calcio che realmente riusciamo ad assorbire ed utilizzare per le nostre funzioni fisiologiche!). Negli alimenti vegetali, invece il calcio non è sempre così biodisponibile.
E' importante arrivare ad avere il più alto contenuto di calcio nello scheletro (picco di massa ossea) entro i 20 anni assumendo latte e i suoi derivati per essere più protetti negli anni successivi.

Ma il latte è ricco in grassi e fa ingrassare!
Questo non è vero, il contenuto di grassi nel latte è basso (3,6g/100g nel latte intero) e contiene alcuni  grassi che hanno un ruolo positivo per il nostro organismo (si chiamano acidi grassi a catena corta,  isomeri coniugati dell'acido linoleico).
Inoltre, proprio il calcio presente nel latte contribuisce al metabolismo energetico con conseguente riduzione del peso. E non dimentichiamoci che il latte ci fa sentire più sazi.

Il latte fa venire i tumori?
Falso, un'organizzazione molto importante (World Cancer Research Fund) che è un'autorità a livello mondiale sul legame tra dieta, peso e attività fisica riporta che non esiste nessuna evidenza né convincente né probabile, di associazione tra l'assunzione di 2-3 porzioni di latte al giorno e cancro, anzi c'è la probabilità che i prodotti lattiero-caseari abbiano un effetto protettivo nei confronti del cancro del colon.

Il latte e le presunte capacità acidificanti
Le critiche sulla presunta capacità acidificante del latte, che invece di aggiungere calcio alle ossa lo sottrarrebbe, si basano sul fatto che alcune proteine e in particolare gli amminoacidi solforati, comportino una acidificazione tale da costringere l’organismo a tamponarla con il bicarbonato dell’osso. Gli amminoacidi solforati tuttavia sono presenti anche in altri alimenti, e gli alimenti di origine vegetale ne contengono anche più del latte.
Non esiste pertanto né teoria, né prova scientifica che tra i fattori di rischio per l’osteoporosi ci sia l'assunzione di amminoacidi solforati.


Fonte: CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria - www.crea.gov.it

Ultimo aggiornamento 16/11/2021